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LE REGOLE DEL PIANOFORTE di Giovanni Allevi

Musica

Il libro del Maestro Giovanni Allevi “Le regole del pianoforte” – 33 note tra Musica e Filosofia

Il pianoforte non è solo uno strumento musicale, è un’arte marziale. Uno specchio in cui puoi vedere te stesso e scoprire aspetti della tua anima che non immaginavi.

Questo strumento ha rivelato di me un’aggressività. Io sono delicato, però attraverso il pianoforte è possibile che la mia parte aggressiva venga fuori.

Mi viene in mente un passaggio che è all’interno del brano “Our Future”. Nella parte centrale c’è un momento di durezza. Quando si affronta un passaggio del genere lo sento proprio fisicamente, bisogna aprire il cuore e tornare a prendere il contatto con i nostri draghi interiori. Non dobbiamo scacciarli, non dobbiamo scacciare via le nostre paure ma dobbiamo trasformarle e sublimarle in musica.

Il libro “Le regole del pianoforte” ha una genesi particolare: due anni fa mi trovavo a Monaco di Baviera a fare l’ultimo concerto del tour Europeo – in realtà non era l’ultimo del Tour- perché due giorni dopo sarebbe scoppiata la pandemia. E qualcuno dietro le quinte, poco prima che salissi sul palco, mi ha sussurrato che forse quella sera avrei visto il pubblico dal vivo per l’ultima volta. Ho avuto una stretta al cuore. E quando è arrivato l’ultimo applauso del concerto mi sono trattenuto ad ascoltare questo suono, un po’ più del dovuto, e lì ho sentito che avrei voluto dedicare al mio strumento prediletto una lettera d’amore. Cioè, dopo trent’anni di concerti cos’è veramente importante davanti al pianoforte? E quindi ecco le trentatré regole del pianoforte.

Vogliamo prenderne alcune in esempio?

Questa è strana, perché magari uno non se l’aspetta…

“Scrivi una poesia”…uno dice “che c’entra?”

Allora, secondo me è importantissimo perché per assumere un atteggiamento creativo, dobbiamo allenarci, e quindi possiamo buttarci per esempio a scrivere la nostra poesia. Io l’ho fatto nel libro, e non è facile perchè riuscire a raccontare in profondità se stessi con le parole è molto complicato. Però magari scopriamo di avere un mondo poetico oppure scopriamo di avere il mondo compresso dentro il cuore che proprio fa fatica ad uscire e si manifesta finalmente con la poesia!

“Crea un collegamento tra cielo e terra” …Quando suoni il pianoforte, stai pregando e la tua preghiera mette in comunicazione mondi opposti e lontanissimi, l’astratto impalpabile ed eterno e il terrestre, un fuso in continuo cambiamento. Quindi cielo e terra, che sono due dimensioni dello spirito completamente diverse. L’eterno perfetto, impalpabile e il confuso, sempre però in continuo cambiamento. Allora cosa fa l’artista? Mette in contatto queste due dimensioni e allora in questa misteriosa dinamica si gioca l’essere artisti.

E qui aggiungo, si rischia anche di impazzire.

Noi siamo tutti una creazione di Dio, noi siamo tutti comunque una emanazione di Dio. Io ne sono convinto e dentro ognuno di noi c’è una scintilla divina, dentro ognuno di noi c’è il ricordo della nostra origine. Siamo tutti angeli caduti dal cielo. Nel pensiero teologico, per millenni, si è sempre ritenuto che fosse difficile raggiungere il divino, come se fossimo animati da una tensione verso il divino, da sempre. Ma proviamo un attimo a ribaltare il discorso: proviamo a vedere le cose da un altro punto di vista completamente opposto.

La difficoltà non è tendere al divino, la difficoltà è tendere al terreno. E’ come se noi fossimo dei recettori di un’energia incredibile che però poi dobbiamo scaricare nel terreno e dobbiamo incarnarla nella vita quotidiana. E questa difficoltà, perchè è una difficoltà, perchè noi abbiamo dentro l’infinito, abbiamo dentro qualcosa di immenso, e poi però ci troviamo davanti a una quotidianità che spesso è piatta e banale, piena di stereotipi, di pressioni che ci vengono dall’esterno e abbiamo una difficoltà a far comunicare questa grande energia che ci viene dall’infinito, dall’alto a farla comunicare nella nostra vita quotidiana. Come un fulmine che non riesce a scaricare la propria energia. Questa difficoltà è il motivo principale delle nevrosi, delle difficoltà psicologiche, dell’ansia che sentiamo, della continua inadeguatezza.

Qualunque forma d’arte permette a questa energia di trovare finalmente un collegamento tra cielo e terra. E questo è stato per me la musica ma per chiunque può essere scrivere una poesia, mettere una pennellata su una tela, scrivere un proprio romanzo, trasformare la propria vita in un’opera d’arte. Questo avviene quando questi due mondi, cielo e terra, si toccano.

A chi è dedicato il libro “le regole del pianoforte”?

Approfitto per dire che il libro “Le regole del pianoforte”, non è dedicato soltanto ai musicisti, ma a chiunque ricerchi un equilibrio nella sfida dell’esistenza. L’obiettivo è quello di rendere la nostra esistenza fuori dall’ordinario, di rompere le maglie di questa società conformista che sta purtroppo vivendo il suo massimo splendore. E allora noi come dei folli dobbiamo rompere le maglie, smettere di adeguarci e far brillare quella luce, quella scintilla, che abbiamo dentro.

Maggiori informazioni su questo e altri libri di Giovanni Allevi.

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