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I brani più famosi di Giovanni Allevi

I brani più famosi di Giovanni Allevi

Giovanni Allevi è un compositore e pianista italiano, nato a Ascoli Piceno nel 1969. La sua musica è un concentrato di emozioni, caratterizzata dalle molteplici influenze classiche, jazz e pop, che hanno attraversato i suoi studi accademici e creano un suono unico ed emozionante.  Oggi scopriamo insieme quali sono i brani più famosi di Giovanni Allevi. 

Il Maestro Allevi ha ottenuto un grande successo a livello nazionale e mondiale grazie ai suoi brani, che hanno conquistato un vasto pubblico e le nuove generazioni, avvicinandole alla musica classica.

Tra i brani più famosi di Allevi si possono citare “Aria”, “Back to Life”, “Secret Love”, “Go with the Flow” e “Come sei veramente”. 

“Aria” è tra le pubblicazioni più amate al mondo, pubblicata nel 2003  ha fatto conoscere il suo stile musicale al mondo intero. Il brano è caratterizzato da un’atmosfera rilassante e delicata, creata dall’uso del suo pianoforte gran coda.

“Back to Life” è un altro brano molto amato dal pubblico di Giovanni Allevi. Il pezzo è stato utilizzato in numerosi spot pubblicitari. Il brano è caratterizzato da un ritmo incalzante e da un’energia travolgente.

“Secret Love” è una composizione d’amore che ha conquistato il cuore di molti ascoltatori. Il brano è caratterizzato da un’atmosfera romantica e malinconica.

“Go with the Flow” è un brano dal ritmo incalzante e coinvolgente, caratterizzato da una base di pianoforte e da una sezione ritmica potente. Il brano è stato utilizzato in numerosi spot pubblicitari ed è diventato un vero e proprio inno all’energia e alla vitalità.

Infine, “Come sei veramente” è un brano molto particolare,  una delle composizioni più amate di Allevi che non può mai mancare ai suoi concerti. 

I brani del compositore classico ribelle, Giovanni Allevi, si distinguono per l’uso del pianoforte, che rappresenta lo strumento principale della sua carriera musicale. Le melodie sono spesso delicate e rilassanti, ma non mancano brani più energici e coinvolgenti. La musica del Maestro Allevi è in grado di emozionare e coinvolgere il pubblico, grazie alla sua originalità e alla sua capacità di creare atmosfere uniche ed emozionanti.

Ascolta la playlist dei brani più famosi di Giovanni Allevi cliccando qui! 

GIOVANNI ALLEVI, DIRETTORE CORO E ORCHESTRA

Giovanni Allevi, direttore d’orchestra.

Giovanni Allevi, compositore, direttore d’orchestra, pianista filosofo è diplomato in pianoforte e successivamente in composizione presso il Conservatorio Verdi di Milano, è noto in tutto il mondo per la sua rivoluzione musicale nel ramo della musica classica contemporanea. 

Amato e acclamato anche in estremo oriente, con trionfali tour in  mondo Cina e Giappone, numerose le tesi di laurea a lui dedicate, punto di riferimento per la nuova generazione di musicisti. 

In aggiunta ai diversi capolavori scritti per pianoforte solo, spiccano anche le toccanti composizioni per orchestra sinfonica come:

  • 300 Anelli, dall’album Evolution
  • Symphony of life, dall’album Sunrise
  • A life in a day, dall’album Equilibrium 

Nel 2019 l’album Hope include tra gli altri due grandi opere acclamate dal pubblico per coro e orchestra sinfonica:

  • O generosa! 
  • Sotto lo stesso cielo

I brani orchestrali lo seguono sempre, tanto che nella sua valigia, che poi è uno zainetto, non manca mai la bacchetta di direzione, le partiture per orchestra, la maglietta elasticizzata nera che usa sul palco, un paio di jeans blu scuro, un paio di sneakers nere e la crema per “addomesticare” i suoi folti capelli ricci. Ma non c’è nessun lettore musicale. La sua musica è tutta nella sua testa. 

A proposito delle sue composizioni per orchestra il Maestro Allevi afferma di aver sentito la necessità di scrivere e affermare una nuova “musica classica contemporanea” che prende la distanza dalle correnti precedenti già consolidate in modo da recuperare un’inedita sensibilità europea. un nuovo Rinascimento. Questo lavoro porterà alla ribalta una figura ormai completamente sconosciuta all’immaginario collettivo: il compositore puro. 

“Credo che portare un pubblico di giovani davanti ad un’orchestra sinfonica oggi sia rivoluzionario.

Penso sia un modo per rimettere gli strumenti classici con la società.”

Giovanni Allevi

Giovanni Allevi amico del Festival Andersen

Giovanni Allevi, amico della 52esima edizione del Festival Andersen.

 Il Maestro Giovanni Allevi, amico del festival, è chiamato a guidare e consigliare la direzione artistica dell’Andersen Festival di Sestri Levante.

Una manifestazione culturale che nasce in Liguria, nel 1998, come il più importante festival dedicato ai bambini, il teatro e le favole. 

Il Maestro Giovanni Allevi, noto per il suo impegno internazionale nei confronti dei bambini, è stato scelto come ospite d’onore e co-direttore artistico della manifestazione.

Protagonisti del festival sono il teatro fisico e non verbale ed il racconto, qui generosità e sensibilità si incontrano sperimentando e giocando. Questi sono i luoghi dove, senza pregiudizio, ma con curiosità, si guarda la realtà con occhi nuovi proprio come fanno i bambini. 

“Dai bambini dobbiamo imparare a non avere pregiudizi” 

Giovanni Allevi in qualità di amico del festival Andersen, il primo giorno, ha sfilato per le strade della città insieme a un corteo di mille bambini. 

Per questa occasione, il M° Allevi, si è esibito nella baia del silenzio incantando il pubblico presente con le sue dolci note

La musica, un linguaggio universale che unisce, la genialità e sensibilità del compositore classico ribelle, hanno trasportato il festival Andersen in una magica dimensione che ha lasciato un segno, sottolineando l’alto impegno artistico che tutti gli artisti coinvolti hanno messo a disposizione della città e del festival.

Molte composizioni di Giovanni Allevi sono state scelte sia per accompagnare le molteplici attività dei bambini, sia come musica rilassante all’interno delle nursery degli ospedali.

Uno splendido esempio da poter replicare!

 

GIOVANNI ALLEVI, PIANOFORTE SOLO

Giovanni Allevi, “Adoro il pianoforte perché sublima la mia imperfezione!”

Giovanni Allevi, il compositore poliedrico più amato al mondo: pianista, direttore d’orchestra e filosofo. 

Il genio classico ribelle che ha saputo avvicinare migliaia di giovani alla musica colta, dando un nuovo volto e significato alla classica attraverso una forma contemporanea, vicina alle nuove generazioni.

Il M° Giovanni Allevi è un punto di riferimento, sinonimo di eccellenza, della musica classica contemporanea in tutto il mondo. 

Le sue note hanno risuonato nei più importanti palchi e teatri, dalla Carnegie Hall di New York al Teatro alla Scala di Milano, fino all’Auditorium della Città Proibita di Pechino. 

Molteplici i successi discografici ottenuti nel corso della sua carriera grazie alle numerosissime composizioni per pianoforte solo, orchestra e coro orchestra. 

Sette gli album di pianoforte solo composti dal Maestro Giovanni Allevi:

La sua musica non è fatta di note corrette, ma di passione, dedizione, intenzione travolgente, ecco cosa la rende perfetta. 

Una musica che fa parlare, che ha delle tensioni interne, che è temporale, non statica. Essa esprime se stessa usando le sue energie come quelle di un umile manovale.

Durante i suoi concerti di pianoforte solo si crea un particolare ambient, un feeling di intimità con il pubblico che di colpo si trova catapultato in un’atmosfera raccolta e rilassante.

È meraviglioso come la musica abbia la possibilità di salvare dall’irrigidimento, dalle convenzioni a cui tutti andiamo incontro e far tornare chi l’ascolta ad uno stupore incantato nei confronti delle cose. 

Il Maestro Allevi ne parla in maniera approfondita nel suo ultimo successo letterario “Le regole del pianoforte – 33 note di musica e filosofia.”

L’EQUILIBRIO DELLA LUCERTOLA

Il libro best-seller L’ Equilibrio della lucertola del Maestro Giovanni Allevi

Il Maestro Giovanni Allevi è noto per il suo approccio spirituale e filosofico alla vita, spesso indagata attraverso l’esperienza profonda e appassionata della Musica come compositore ed esecutore.

Il libro best-seller L’Equilibrio della Lucertola è il quinto scritto dall’artista filosofo Giovanni Allevi. Attraverso la storia di seguito narrata racconta la genesi di questo innovativo poema filosofico.

“Un giorno mi sono accorto di non riuscire a stare su un piede solo per più di pochi secondi. Da lì, la consapevolezza di aver perso l’equilibrio su tutte le sfere della mia vita.

Ansia e panico si erano fatte insopportabili.

Ho attraversato allora, su un’isola dell’Atlantico, un periodo di totale distacco dal mondo, per dedicarmi alla corsa e a piccoli esercizi mattutini di equilibrio. Dopo ogni esercizio, annotavo le intuizioni filosofiche che mi suggeriva, ed è stato così che ho iniziato a scrivere questo libro folle. L’ho scritto di getto, senza sapere dove mi stesse conducendo.

Durante la corsa, tutti i giorni sempre alla stessa ora, sempre nello stesso punto incontravo una lucertola che puntualmente fuggiva al mio passaggio. Ho iniziato a parlare con lei, avevo bisogno di sfogare il mio tormento. La lucertola si è rivelata il mio guru! Mi ha aiutato, non a superare la mia inquietudine, ma a farci pace, ad osservarla all’interno di un panorama filosofico molto più vasto.

Io stesso non capisco ancora che libro abbia scritto; ma di sicuro si snoda in una indagine filosofica molto rigorosa, che dalla mia vicenda individuale, raggiunge un discorso su tematiche universali. Su tutte aleggia lo spirito di Socrate, con il suo “non sapere”, il senso del mistero, fino alla mia invocazione a farmi “Nulla”.

L’Arte, la Musica, la Danza, la Letteratura, nascono sempre da un tormento.

Solo se ti senti inadeguato, confuso, se hai sofferto per amore, solo se vivi la precarietà dell’esistere, hai qualcosa da dire, cerchi una luce, e vuoi condividerla col mondo.

C’è un passaggio che è uno dei momenti più intensi del libro dove io riconosco di aver ucciso una lucertola, perché da piccolo che l’avevo messa in un barattolo, l’avevo osservata per tutta la notte nella sua bellezza e l’avevo dimenticata nel barattolo.

Il mattino dopo mi accorgo che è senza vita e quindi preso da un violento senso di colpa, capisco che si può fare del male anche a ciò che si ama tenendolo chiuso in una gabbia.

Il libro L’Equilibrio della lucertola è una riflessione filosofica sul concetto di equilibrio che viene proprio da uno squilibrato. Io cerco un equilibrio e alla fine del racconto capisco che è meglio conservare e fare pace con il nostro squilibrio.

Questo testo è diventato il manifesto degli squilibrati che si avvicinano e che io riconosco proprio da questi piccoli lampi di disorganizzazione interiore che leggo nella profondità dei loro occhi.

L’Equilibrio della lucertola” è il trionfo della vita, l’accettazione e la salvaguardia della propria fragilità e follia.

Clicca qui per maggiori informazioni su questo e altri libri del Maestro Giovanni Allevi.

GIOVANNI ALLEVI, TRA MUSICA E FILOSOFIA

Il Maestro Giovanni Allevi tra Musica e Filosofia

Quello che ascoltiamo quotidianamente spesso ci lascia un senso di vuoto. E mentre la Musica riempie quell’assenza attraverso una densa pausa tra due suoni, così la Filosofia indaga il mistero del vuoto trovandovi una realtà tumultuosa e densa.

Tra musica e filosofia, cerchiamo di colmare la mancanza di orizzonte nella Letteratura o nella Filosofia stessa. Senza questa preziosa disciplina la nostra concezione della vita resta bloccata nell’utilitarismo e nella logica dei numeri.

Per questo motivo penso che non solo ci sia bisogno di laureati ma di filosofi, perché è arrivato il tempo di imporci sulla realtà. Non possiamo più permetterci di subirla. Dobbiamo plasmarla secondo nuove visioni.

Gli attacchi dal mondo accademico, le incomprensioni, i giudizi esterni, la voglia di isolarmi, la voglia di infinito, sono tutti elementi che, grazie alla filosofia, riesco a percepire in un’ottica molto più allargata e universale. Allora il dolore lascia il posto alla tenerezza.

La musica è un’armonia unica,  ma nascosta, e si manifesta attraverso piccoli frammenti sparsi. A me sta il compito di ricostruirne l’insieme, svelando ciò che prima era invisibile.

Grazie alla Filosofia ho potuto mettere a fuoco la mia piccola rivoluzione “musicologica” (la Classicità come forma, lo Spirito del Tempo sempre nuovo, lo statuto ontologico della Musica).

E’ possibile che le mie idee facciano fatica ad essere accolte, ma per me è molto importante essere riuscito ad esprimerle.

Studiare Filosofia per me e’ stato fondamentale.

Io ho sempre messo davanti la musica. La musica è tutto. Per me quella è l’essenza, tutto il resto è superfluo.

Io sono lì e come un umile servitore, mi spremo l’anima affinché si esprima.

Dobbiamo fare in modo che la nostra unicità, la nostra inclinazione, il nostro talento si esprima morbidamente purchè si possa muovere in modo libero dai condizionamenti, dai pregiudizi.

Il valore della Filosofia come motivazione alla ricerca di una visione che plasmi un mondo nuovo è chiaro nell’ultimo libro di Giovanni Allevi “Revoluzione” edito da Solferino. Per approfondire il testo prosegui qui.

LA VOCE DELLA TERRA, THE FIRST EMBRACE, L’UOMO E LA SUA DIMORA

Il significato di “The First Embrace

Il 22 aprile 2022, dal palco dell’Auditorium della nuvola di Fuksas, davanti a un pubblico festante dal vivo e contemporaneamente in diretta streaming su RaiPlay, ho avuto l’onore di essere il direttore artistico di un concerto-evento.

Oltre alla mia musica, ci sono stati artisti, scienziati, personalità del mondo dello sport e della cultura. Tutti insieme, per celebrare la Giornata Mondiale della Madre Terra.

Ho avuto anche l’opportunità di eseguire alcuni brani di mia composizione.

The First Embraceè stata un’anteprima assoluta: ho voluto portare un brano che raccontasse la dolcezza e l’incantodel primo abbraccio. Che può essere quello di una mamma con il suo neonato, quello tra due amanti o quello tra la Terra e i suoi abitanti.

Sicuramente il primo abbraccio è il più intenso. È quello che inizia una storia. E non va mai dimenticato. Va sempre rinnovato. Sempre cercato.

Questa composizione è l’ultima che ho scritto. Da Japan, la prima, sono passati ben 34 anni. Ciò che mi colpisce delle note di The First Embrace è che non somigliano a nulla che io abbia già scritto. C’è una dilatazione del tempo. Una dolcezza estrema. Come se quell’attimo magico non dovesse mai finire. E’ stata un’emozione sconvolgente suonarla in pubblico e regalare alle sue note il primo applauso.

Sicuramente la Natura rappresenta un timore per il futuro e un grande momento di riflessione.

Voglio affrontarlo attraverso due punti di vista, entrambi filosofici.

È necessario mettere a fuoco due elementi filosofici per fare in modo che possa scatenarsi una sensibilità collettiva, a cui segue poi un’azione.

Parliamo dei bambini. I bambini, rispetto agli adulti, hanno la capacità di vedere le cose con uno sguardo sempre fresco, come se fosse sempre la prima volta. Hanno la capacità di sorprendersi; capacità che noi adulti perdiamo perché avvolti dal disincanto, dovuto alle preoccupazioni o al ripetersi della vita quotidiana. Noi dobbiamo recuperare questa freschezza dello sguardo nei bambini. Che cosa sono in grado di fare i bambini? Connettersi direttamente con la Natura: riescono a trovare immediatamente un contatto profondo con essa, a riconoscerne l’immenso valore, e a mantenere vivo l’entusiasmo della sua osservazione, anche delle piccole cose. Quindi il primo obiettivo che dobbiamo porci è riuscire a guardare il mondo e la natura con gli occhi incantati dei bambini, a partire dalle piccole cose, anche delle più minuscole.

Un secondo paradigma filosofico, un secondo modo di vedere molto più ampio, mi viene da una suggestione che ho ricevuto dal pensiero di Carl Gustav Jung, il grande psicologo e filosofo: ci fa notare che il mondo iper tecnologico ed artificiale ha posto come una cappa sugli esseri umani. Noi siamo orgogliosi di questo mondo iper tecnologico e artificiale: ci sembra apparentemente avanzato, e siamo orgogliosi del grado di progresso raggiunto. In realtà, nonostante i lati positivi che il progresso può apportare, il mondo iper tecnologico pone su di noi una cappa, come una campana di vetro, che ci impedisce il contatto con delle forze misteriose, ataviche, divine che da sempre percorrono il cuore dell’umanità. Dobbiamo togliere questa cappa, questa campana di vetro, e ritrovare un contatto profondo con la Natura. Significa entrare di nuovo in contatto con il divino, con delle forze che hanno attraversato da sempre il cuore dell’umanità con un brivido.

L’unico modo per rapportarsi a una realtà complessa come questa è studiare.

In questi ultimi anni si è imposto il culto della semplificazione e dell’immediatezza, ma le cose sono molto più articolate di quanto appaiano.

Per immaginare il futuro bisogna comprendere il passato, mentre per il momento siamo intrappolati in un eterno presente che è asfittico e privo di prospettive. È in ballo una questione morale che implica una scelta: tenerci stretti il piccolo benessere che ci resta o guardare alle generazioni future e consegnare loro un mondo più bello, in pace e pulito? Per me vale la pena impegnarsi in uno scenario più vasto, anche se questo prevede qualche rinuncia. È bellissimo che il Papa, da vero rivoluzionario qual è, abbia ribaltato il paradigma pedagogico. Siamo noi adulti che dobbiamo essere educati dai più piccoli. Loro sono ancora in contatto con il senso profondo delle cose. E comprendono che il rispetto della natura e della pace sono valori intoccabili. Si disinteressano dell’arricchimento e del potere. È giunto il momento che le giovani generazioni facciano sentire la propria voce e dettino la strada.

Alla COP26 (dove, tra l’altro, è stato presentato in anteprima il videoclip di Our Future), Greta Thunberg ha detto con rammarico che non è stato fatto alcun passo in avanti. Perché gli Stati e i potenti continuano indisturbati a perseguire il proprio interesse senza tener conto delle esigenze delle generazioni future. Lei ha senz’altro ragione nella sostanza, ma è innegabile che una nuova mentalità si stia facendo strada. Sarà questo diverso modo di pensare più accogliente, più lungimirante e meno competitivo a generare le scelte politiche che ci aiuteranno a fermare il disastroso cambiamento climatico che è alle porte.

Vorrei affidarmi alle parole di Galileo Galilei: «Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella». Un modo per dire che le nostre azioni sono misteriosamente collegate all’intero Universo e non è vero che singolarmente non possiamo fare nulla.

Vorrei far arrivare la mia musica soprattutto ai giovani che hanno capito l’immenso valore della natura e ci ricordano quanto sia preziosa la pace.

La società contemporanea deve recuperare l’innocenza, lo stupore incantato dei più piccoli e la sacralità di ogni singola vita, limitando la brama di ricchezza e potere, che conduce i popoli verso il conflitto, tipica del mondo degli adulti.

LA NATURA, IL NOSTRO FUTURO

Giovanni Allevi: La natura, il nostro futuro

Dalle note del singolo Our Futurededicato al Pianeta, è partita la collaborazione del compositore con Earth Day European Network, che lo vede coinvolto come Ambassador della più importante iniziativa green dedicata alla Terra. “Il Futuro è nella natura” è l’affermazione che accompagna l’iniziativa che ha visto coinvolto l’artista su scala internazionale.

Il videoclip del brano è stato presentato in anteprima mondiale a Glasgow durante la quinta giornata della COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nel padiglione di Earth Day, la storica ONG riconosciuta dalle Nazioni Unite che dal 1970 si batte per la tutela del Pianeta, alla presenza tra gli altri della Presidente mondiale del network Kathleen Rogers. 

Il Maestro Allevi è stato insignito del titolo di Ambassador per il suo ruolo di divulgatore presso i giovani, grazie al suo impegno intellettuale e al suo talento artistico espressione di un linguaggio universale.

“Ci sembra di vivere in una società avanzata, in realtà, il mondo iper tecnologico ed artificiale in cui siamo immersi, ci impedisce il contatto con la natura, ovvero con il Sacro, con quelle forze ancestrali misteriose che da sempre percorrono come un brivido il cuore dell’umanità.

Il futuro è nella natura!

So che la natura, con la sua lentezza, con la sua bellezza eterna, con il suo silenzio carico di mistero, è il futuro. E non posso esimermi dal considerare l’Orchestra Sinfonica al pari di un elemento naturale. Quasi, mi verrebbe da scomodare la filosofia.

Io non riesco a sposare l’idea secondo cui Dio coincide con la natura, perché tutto questo non spiegherebbe il male e l’ingiustizia. Penso, però, che la natura sia un viatico per la trascendenza.

Jung afferma che in un mondo avanzato si è perso il senso del sacro proprio perché non c’è più un contatto dell’uomo con la natura.

Il mondo artificiale, ha messo su di noi una cappa che ci impedisce il contatto ancestrale con quelle energie misteriose che solo le donne, oggi, intuiscono. Credo sia a causa di questa cappa che noi sviluppiamo le nevrosi, l’infelicità. Dovremmo tornare al sacro, alla natura. E la musica classica contemporanea è un buon mezzo.

La composizione Our Future per pianoforte solo è il primo singolo dell’album “ESTASI”, ultimo successo discografico del Maestro Allevi.  Lo spartito del brano per pianoforte solo “Our future” è disponibile in versione digitale in esclusiva sul sito www.musicforyou.store

LE REGOLE DEL PIANOFORTE di Giovanni Allevi

Il libro del Maestro Giovanni Allevi “Le regole del pianoforte” – 33 note tra Musica e Filosofia

Il pianoforte non è solo uno strumento musicale, è un’arte marziale. Uno specchio in cui puoi vedere te stesso e scoprire aspetti della tua anima che non immaginavi.

Questo strumento ha rivelato di me un’aggressività. Io sono delicato, però attraverso il pianoforte è possibile che la mia parte aggressiva venga fuori.

Mi viene in mente un passaggio che è all’interno del brano “Our Future”. Nella parte centrale c’è un momento di durezza. Quando si affronta un passaggio del genere lo sento proprio fisicamente, bisogna aprire il cuore e tornare a prendere il contatto con i nostri draghi interiori. Non dobbiamo scacciarli, non dobbiamo scacciare via le nostre paure ma dobbiamo trasformarle e sublimarle in musica.

Il libro “Le regole del pianoforte” ha una genesi particolare: due anni fa mi trovavo a Monaco di Baviera a fare l’ultimo concerto del tour Europeo – in realtà non era l’ultimo del Tour- perché due giorni dopo sarebbe scoppiata la pandemia. E qualcuno dietro le quinte, poco prima che salissi sul palco, mi ha sussurrato che forse quella sera avrei visto il pubblico dal vivo per l’ultima volta. Ho avuto una stretta al cuore. E quando è arrivato l’ultimo applauso del concerto mi sono trattenuto ad ascoltare questo suono, un po’ più del dovuto, e lì ho sentito che avrei voluto dedicare al mio strumento prediletto una lettera d’amore. Cioè, dopo trent’anni di concerti cos’è veramente importante davanti al pianoforte? E quindi ecco le trentatré regole del pianoforte.

Vogliamo prenderne alcune in esempio?

Questa è strana, perché magari uno non se l’aspetta…

“Scrivi una poesia”…uno dice “che c’entra?”

Allora, secondo me è importantissimo perché per assumere un atteggiamento creativo, dobbiamo allenarci, e quindi possiamo buttarci per esempio a scrivere la nostra poesia. Io l’ho fatto nel libro, e non è facile perchè riuscire a raccontare in profondità se stessi con le parole è molto complicato. Però magari scopriamo di avere un mondo poetico oppure scopriamo di avere il mondo compresso dentro il cuore che proprio fa fatica ad uscire e si manifesta finalmente con la poesia!

“Crea un collegamento tra cielo e terra” …Quando suoni il pianoforte, stai pregando e la tua preghiera mette in comunicazione mondi opposti e lontanissimi, l’astratto impalpabile ed eterno e il terrestre, un fuso in continuo cambiamento. Quindi cielo e terra, che sono due dimensioni dello spirito completamente diverse. L’eterno perfetto, impalpabile e il confuso, sempre però in continuo cambiamento. Allora cosa fa l’artista? Mette in contatto queste due dimensioni e allora in questa misteriosa dinamica si gioca l’essere artisti.

E qui aggiungo, si rischia anche di impazzire.

Noi siamo tutti una creazione di Dio, noi siamo tutti comunque una emanazione di Dio. Io ne sono convinto e dentro ognuno di noi c’è una scintilla divina, dentro ognuno di noi c’è il ricordo della nostra origine. Siamo tutti angeli caduti dal cielo. Nel pensiero teologico, per millenni, si è sempre ritenuto che fosse difficile raggiungere il divino, come se fossimo animati da una tensione verso il divino, da sempre. Ma proviamo un attimo a ribaltare il discorso: proviamo a vedere le cose da un altro punto di vista completamente opposto.

La difficoltà non è tendere al divino, la difficoltà è tendere al terreno. E’ come se noi fossimo dei recettori di un’energia incredibile che però poi dobbiamo scaricare nel terreno e dobbiamo incarnarla nella vita quotidiana. E questa difficoltà, perchè è una difficoltà, perchè noi abbiamo dentro l’infinito, abbiamo dentro qualcosa di immenso, e poi però ci troviamo davanti a una quotidianità che spesso è piatta e banale, piena di stereotipi, di pressioni che ci vengono dall’esterno e abbiamo una difficoltà a far comunicare questa grande energia che ci viene dall’infinito, dall’alto a farla comunicare nella nostra vita quotidiana. Come un fulmine che non riesce a scaricare la propria energia. Questa difficoltà è il motivo principale delle nevrosi, delle difficoltà psicologiche, dell’ansia che sentiamo, della continua inadeguatezza.

Qualunque forma d’arte permette a questa energia di trovare finalmente un collegamento tra cielo e terra. E questo è stato per me la musica ma per chiunque può essere scrivere una poesia, mettere una pennellata su una tela, scrivere un proprio romanzo, trasformare la propria vita in un’opera d’arte. Questo avviene quando questi due mondi, cielo e terra, si toccano.

A chi è dedicato il libro “le regole del pianoforte”?

Approfitto per dire che il libro “Le regole del pianoforte”, non è dedicato soltanto ai musicisti, ma a chiunque ricerchi un equilibrio nella sfida dell’esistenza. L’obiettivo è quello di rendere la nostra esistenza fuori dall’ordinario, di rompere le maglie di questa società conformista che sta purtroppo vivendo il suo massimo splendore. E allora noi come dei folli dobbiamo rompere le maglie, smettere di adeguarci e far brillare quella luce, quella scintilla, che abbiamo dentro.

Maggiori informazioni su questo e altri libri di Giovanni Allevi.

ESTASI: l’album spiegato dal compositore Giovanni Allevi

Estasi -L’Album per pianoforte solo del Maestro Giovanni Allevi. La genesi spiegata dal compositore.

Se esaminiamo la parola èxstasis in greco antico significa letteralmente “stare fuori”, uscire fuori dalla nostra dimensione per osservare in prospettiva.

Durante la pandemia, siamo stati tutti portati ad un allargamento degli orizzonti mentali verso nuovi orizzonti, passioni inesplorate ed intuizioni particolarmente distanti dal nostro quotidiano.

A seguito di questa osservazione penso che il tema dell’estasi dovrebbe tornare nell’immaginario collettivo come un un argomento che vale la pena di approfondire, una dimensione dello spirito condivisa dalla collettività, proprio perché fisicamente siamo stati costretti da un’esperienza opposta e contraria. Siamo stati tutti reclusi senza possibilità di comunicare, muoverci ad abbracciarci. In questo stato non ti resta che elevarti ed immaginare…

L’estasi è la fase più sublime dello stato dello spirito ma per raggiungerla dobbiamo esserne particolarmente predisposti e pronti per accoglierla.

Ricordo che un anno fa intrapresi un viaggio verso Roma, colto da un intento puramente turistico e casualmente mi sono imbattuto nel opera di Santa Teresa D’Avila del Bernini introdotto da Padre Giuseppe che con estrema cura mi ha spiegato i significati nascosti che l’autore ci voleva comunicare. La statua come tutti sappiamo ritrae la giovane Santa Teresa che è stata appena trafitta da una lancia sostenuta da un un angelo e nel volto della Santa è possibile osservare un’ espressione mista tra il dolore, il piacere e lo smarrimento mentre l’angelo le sorride beffardo quasi a volerle dire che è impossibile essere immune dall’amore.

Riflessioni profonde che riguardano la nostra natura umana… quante volte mettiamo da parte l’amore e non lasciamo che ci travolga perché abbiamo paura di perdere il controllo?

Ho iniziato a suggestionarmi anche a partire da queste considerazioni, ho avvertito un forte capogiro, il respiro che mi mancava e poi mentre tornavo in hotel ripensando a quel momento ho imboccato una strada in discesa ma già sentivo quasi di non toccare terra…Sono svenuto e l’ultima immagine che ricordo è quella di una giovane donna che sul marciapiede mi ha chiesto l’elemosina in inglese. Le mie capacità mentali erano già compromesse, ho preso il portafoglio e le ho dato tutto quello che avevo comprese le ricevute dei taxi ma oltre questo non ricordo nient’altro.

Ho riaperto gli occhi e mi sono ritrovato al centro di Piazza Barberini sdraiato per terra su di un fianco con una costola rotta e dei passanti, a cui sono grato, che cercavano di aiutarmi a risollevarmi. Ero per terra in preda a delle visioni e non riuscivo a riprendere il controllo della realtà circostante.

Era tutto surreale, è stata un’esperienza inaspettata che mi ha segnato. L’album Estasi è la conseguenza di quel momento impresso indelebilmente nella mia vita.

Da allora ho avuto un’unica ossessione, raccontare in musica questa esperienza, per poterla condividere al di là delle parole, perché solo le note possono riportarne il senso profondo. E dedico le note di questo viaggio interiore ad uno scultore pazzo, che vive da più di 400 anni.

Il commento ad alcune composizioni dell’album Estasi da parte dello stesso compositore Giovanni Allevi.

Kiss Me Again

A proposito di “Kiss Me Again”, in questo momento sono molto affezionato a questo brano perchè è stato il primo che ho scritto durante la pandemia e risente della duplicità del sentimento che tutti quanti abbiamo provato. C’è un’inquietudine per il futuro, l’incertezza ma al tempo stesso la speranza in un mondo più bello, che si sta avvicinando. Io sono convinto che si stia avvicinando un mondo più bello. All’interno del brano ci sono due momenti in cui l’anima vacilla. Musicalmente si rendono attraverso l’irrompere della dissonanza all’interno di un discorso che invece è cristallino.

My Angel

 “My Angel”, è un brano oscuro, estremamente malinconico, estremamente diradato, dedicato all’angelo custode che può essere una figura magari nell’aldilà, che ci protegge, oppure può essere un mentore, una persona che per noi è stata importante. Spesso sono persone che noi riconosciamo perché hanno un bagliore particolare negli occhi, quindi sono più vicine a noi di quanto possiamo immaginare.

Estasi

A differenza di tutti gli altri, “Estasi” è il brano che inizia con il buio, è il brano che conclude la ricerca musicale ed interiore. Questo viaggio interiore verso l’estasi. A differenza degli altri brani la composizione si apre con atmosfere cupe, perché ho sentito che non potevo raggiungere l’estasi, non potevo raggiungere la luce, se non passando attraverso il buio e l’inquietudine. Allora utilizzo la tecnica della politonalità, che è un aspetto tipico di Maurice Ravel, questo compositore straordinario. Però poi dal buio c’è qualcosa che cerca di uscire, cerca di emergere e che arriva alla luce. Un brano che ci trasporta tutti in quella dimensione intrappolata di mezzo tra la terra e il cielo, in questo smarrimento.

Our Future

Il brano “Our Future” ha avuto l’onore di essere presentato in prima mondiale durante la Cop26, che è la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Questo brano vuole raccogliere i sogni e le speranze di tutti quei ragazzi, giovani attivisti, che stanno lottando per costruire un mondo più bello e più pulito. Voglio manifestare attraverso queste note la mia vicinanza.

I Need Your Love

I Need Your Love” è un brano dedicato all’amore. C’è un canto filosofico dietro questo brano, che può essere ricondotto alla definizione de “l’altra parte di me” : secondo la mistica antica c’è un’anima del mondo che è universale, poi all’interno delle singole persone quest’anima si spezzetta e allora noi nasciamo con la nostalgia di ritrovare l’altra parte di sè. Noi certe volte la incontriamo, magari per caso, ed è drammatico l’incontro con l’altra parte di noi perchè improvvisamente senti una nostalgia, senti qualcosa che ti manca. Ecco allora “I Need Your Love”: ho bisogno del tuo amore, ho bisogno di ricongiungermi con l’altra parte di me, che magari però ha preso altre vie.

Ho ricevuto diversi commenti relativi a “Lucifer”, il più bello degli angeli che però ha perso il suo status ed è caduto dal cielo… spesso intorno a noi c’è la desolazione, una cieca impossibilità nel realizzare i progetti che contano, c’è il giudizio senza analisi, il pregiudizio e la cattiveria e spesso lottiamo per quella scintilla divina interiore che non si spegne mai.

L’ album Estasi rappresenta la volontà di reagire e guardare oltre.

L’album Estasi è pubblicato in digitale in tutto il mondo e su vinile e CD in tiratura limitata. Il sito musicforyou.store ha l’esclusiva delle copie autografate. Segui il link per scoprire tutta la musica della Maestro Collection.

Link alla discografia